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Il pensiero laterale maestro di semplicità

In queste settimane sto seguendo un corso di degustazione di vini per principianti; durante la seconda lezione, con la quale si cercava di insegnarci qualche buon abbinamento cibo – vino, ho scoperto due cose fondamentali:

1 – Lo champagne sta bene con tutto tranne che con il dolce.

2 – Barolo e patatine in sacchetto sono il miglior abbinamento di tutti i tempi.

Pur ammettendo di non aver ancora testato il secondo punto (il Barolo non è proprio un vino alla portata di tutti), ammetto che mi ha incuriosita molto più del primo portandomi a riflettere sui casi infiniti di “strane coppie” e stranezze in genere.

Definiamo qualcosa “strano” quando ciò che vediamo non rientra nei parametri di normalità ai quali siamo abituati, “non è conforme alla norma, non rispetta una regola”.

Riusciamo a far rientrare nella “normalità” qualcosa di strano utilizzando il pensiero laterale per comprenderne funzionamento e ragioni. Il concetto di pensiero laterale è stato espresso da Edward De Bono, scrittore e psicologo maltese, nel 1967.

“Il pensiero laterale è la disponibilità a cambiare intenzionalmente modello all’interno di un sistema basato su modelli.”  – E. De Bono

Con pensiero laterale o lateral thinking si intende, quindi, una modalità di risoluzione di problemi logici con un approccio particolare, osservando  il problema da diverse angolazioni, evitando la logica sequenziale e le considerazioni più ovvie, considerando punti di vista alternativi per trovare la soluzione.

“Accontentarsi di un approccio o una soluzione “adeguata” diventa il maggiore ostacolo alla ricerca di un’alternativa migliore.”  – E. De Bono

Il metodo del lateral thinking elaborato da De Bono si propone di stimolare abilità molto preziose quali il problem solving e la creatività ed è seguito da molte delle più importanti aziende ed istituzioni del mondo.

Per ottenere dei risultati grazie all’ausilio del pensiero laterale, si può partire dal brainstorming (letteralmente: tempesta mentale) che consiste nell’esplorare tutte le possibilità e le connessioni che la nostra mente crea pensando a quel determinato problema; in questo modo abituiamo la nostra mente a vedere e considerare un numero molto più alto di risposte possibili.

Utilizzando il pensiero laterale si scoprirà quanto, di sovente, la risposta migliore è anche la più semplice:

“Stiamo annegando nella complessità. Un esempio: pochissimi utilizzano più di un decimo delle istruzioni per l’uso di un videoregistratore. Cioè il 95% della popolazione non usa il 90% delle funzioni di un normale elettrodomestico. Le pare tollerabile questo spreco? Quando dobbiamo comprare un computer ci troviamo nella stessa situazione. Convivere con la complessità è solo uno spreco di tempo.”

E. De Bono

A questo proposito un simpatico (quanto falso) aneddoto: quando gli scienziati della NASA investirono una fortuna per inventare una penna a sfera che scrivesse nello spazio in assenza di gravità, i loro colleghi russi, per mancanza di soldi, pensarono che si potessero usare più semplicemente le matite.

the martian
Matt Damon in “The Martian”

[In realtà gli astronauti di entrambe le nazioni utilizzavano inizialmente le matite che però presentavano diverse problematiche, ad esempio la possibilità che le punte spezzate vagando in cabina finissero negli occhi degli astronauti. È stata l’azienda Fisher a produrre in autonomia e poi vendere – prima agli americani e poi ai russi – una penna utilizzabile a gravità zero.]

Quindi, se non vi è mai capitato prima di pensare che un Barolo possa dare il suo meglio se abbinato alle patatine, avete, come la sottoscritta, decisamente bisogno di allenarvi nell’utilizzo del pensiero laterale…

E, sempre come me, di provare Barolo e patatine!

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