Il mondo del food sta subendo un profondo cambiamento, i nuovi consumatori – i millennials, ovvero la generazione di nati tra la metà degli anni 80 e i primi anni 2000 – riservano molta attenzione a provenienza, produzione e impatto su ambiente e salute degli alimenti. I prodotti vegetali e biologici sono in costante crescita e si moltiplicano startup ed iniziative che voglio migliorare la filiera di produzione del cibo (accorciandola), la sua qualità (cresce il biologico e si affaccia sul mercato la nutraceutica) e incentivare la consapevolezza nei consumi e la lotta allo spreco.
Le nuove startup del food hanno qualcosa in comune: guardano al futuro. Digital Magics, incubatore di startup, ha presentato ieri i vincitori della call for innovation “Future Food” dedicata al comparto: le nuove aziende guardano in particolare alle tecnologie per l’agricoltura e alla salute.
Molto interessanti alcuni esempi di startup concentrate sull’innovazione tecnologica in campo agricolo Agricolus, making precision timing easier è un sistema di agricoltura di precisione che, analizzando i dati derivati da satelliti, droni, sensori, GPS, indica i diversi metodi di intervento nei singoli campi, ottimizzando così la coltivazione. MyAgry è l’e-commerce per creare il proprio orto, uliveto, frutteto, scegliendo dimensioni, colture e modalità di conduzione. Delle persone altamente qualificate areranno, prepareranno i terreni, semineranno, cureranno le piante e alla fine raccoglieranno i prodotti trasformati per portarli sulla tavola dell’utente. RobotFarm® è una serra idroponica completamente automatica, delle dimensioni di un elettrodomestico standard, in grado di coltivare verdure senza pesticidi e fitofarmaci per tutto l’anno, con risparmio idrico ed energetico, senza necessità di pollice verde o competenze agronomiche.
Ci sono poi alcune giovani realtà che puntano tutto sul trend del momento: la salute. Con l’obiettivo di colpire la generazione millennials, molto concentrata su benessere, salutismo e sensibile all’innovazione digitale, è stata sviluppata Edo, un’app mobile che consente di capire quanto siano salutari i prodotti che le persone comprano ogni giorno. Analizzando il codice a barre fornisce una valutazione da 0 a 10 basata sugli utenti. Di questo filone anche My Eatness che si concentra sulla produzione di cibi nutraceutici (con un alto contenuto di principi nutritivi), grazie a un processo innovativo di trasformazione per conservare le proprietà benefiche naturalmente contenute nei frutti della terra.
Dei nuovi trend di consumo dettati dai millennials si parlerà alla fiera TuttoFood 2017 ( 8 – 11 maggio, FieraMilano) che spiega come nel 2030 (ricerca Daymon) i millennials supereranno come numero i baby boomers (i nati nei primi vent’anni del dopoguerra) imponendosi come generazione più numerosa e dunque come consumatore tipo.
Oltre alla maggiore attenzione al benessere e all’incidenza di condizioni economiche meno sicure, sempre più significativa è la componente legata alla salute, motivazione che ha concorso all’affermazione dell’OMS – Organizzazione mondiale della sanità – che ritiene che, entro il 2050, metà della popolazione mondiale si alimenterà con una dieta vegetariana. Infatti, uno dei comparti più in crescita dell’agroalimentare è l’ortofrutta (secondo dati di Coldiretti, almeno +3 kg procapite l’anno nel 2016), fanno da traino proprio i millennials che spendono il 37% più della media per gli acquisti di ortofrutta. Impossibile poi non segnalare il balzo in avanti fatto dal biologico con un +21,5% di vendite nel 2016.
L’attenzione alla salute e all’impatto socio-ambientale si collega anche con la nascita di diversi progetti di lotta agli sprechi: alla ormai tradizionale “Colletta” del Banco alimentare – l’iniziativa di solidarietà più partecipata in Italia e che torna il 26 novembre 2016 – si aggiungono l’iniziativa, nata dal basso, Recup che mira a ridare valore sociale al cibo che ha perso valore economico e la nuova campagna finanziata da fondi europei “Life-Food. Waste. StandUp.”
Quanta positività! 💪
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A volte ci vuole! Va bene segnalare il negativo ma dobbiamo anche gioire dei cambiamenti positivi 🙂
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Non potrei essere più d’accordo 🙂
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